Contestazione ad oltranza a San Siro

Anche ieri per Milan-Como abbiamo assistito per l’ennesima volta in stagione alla contestazione della Curva Sud, non tanto nei confronti della squadra, quanto della società.

Personalmente credo che nessuno possa negare che buona parte delle responsabilità della stagione 2024/25 del Milan siano da attribuire alla gestione societaria della parte sportiva del club. Tuttavia, se la contestazione è diretta nei confronti di dirigenza e società, non capisco perché questo clima, già pesante, debba  ricadere sui giocatori.

L’impatto psicologico

Per quanto si possa parlare di “Miliardari che rincorrono un pallone”, i nostri ragazzi sono dei ventenni, con tutte le fragilità dell’età, che si ritrovano il peso di gestire l’aspettativa di milioni di tifosi del mondo, che evidentemente, non vedono l’ora di notare una loro sbavatura per rinfacciargliela per anni sui social e con mugugni ogni volta che toccano palla.

Col Como i primi 15 minuti il Milan ha dominato, ma ha anche sbagliato tanto; la chiave di svolta del primo tempo è stata però l’ingresso degli ultras allo stadio, cantando il solito “Cardinale devi vendere, vattene” e “Il Milan siamo noi” (come a dire, voi non mi rappresentate); cosa che sicuramente non ha fatto il bene dei giocatori in campo, cosa resa evidente dalla quantità di azioni generate dal Como nell’ultima mezz’ora della prima parte di gara, gol compreso.

Il precedente opposto, in questo senso, è  il boost dato al Milan dal lockdown e le porte chiuse negli stadi nel 2021, quando si sono costruite le basi per lo scudetto 2022 grazie alla rivalutazione di giocatori che si stavano perdendo con il clima cupo precedente al Marzo di quell’anno, su tutti Calabria, tornato invece a calare di prestazione gradualmente una volta tornato il pubblico allo stadio, che gli è sempre stato ostile. 

Tifare Milan è difficile, ma è necessario

Con queste mie parole, non sto dicendo che la contestazione non debba essere fatta, sarei un ipocrita, ma ne contesto i modi; tifare Milan, in questo momento, è sicuramente molto difficile, ma estremamente necessario; va compattato il gruppo squadra, allenatore e tifosi, per dare la spinta nel finale di stagione ai ragazzi, come chiesto dal mister già nella conferenza pre-derby di Febbraio. 

Tutto questo servirebbe anche solo per non dare la soddisfazione ai cugini di batterci in stagione (cosa che non succede dall’anno dello scudetto) e non dare la soddisfazione a molti giornalisti avvoltoi di banchettare sulla carcassa della nostra stagione.

Si può contestare, ma non gioire ad un gol o una vittoria della propria squadra mi sembra assurdo e controproducente. Il vero tifoso, per quanto possa odiare il momento storico, dopo ogni sconfitta sta male, e senza l’aiuto di tutti ne arriveranno delle altre.

CONDIVIDI

Informazioni sull'autore: Matteo Olivoni

Sono Matteo, 24 anni, e sono un Ultras prestato al mondo della medicina, anche se la mia curva purtroppo è il divano per motivi di distanza… ma finisco comunque ogni partita senza voce Coro preferito? Bandito, senza dubbio, è come se parlasse di me