Un errore che pesa troppo

Oltre i diversi errori individuali che sono confluiti nell’eliminazione dalla Champions League (vedi il rosso rimediato da Musah contro la Dinamo, la papera di Maignan nella partita di Rotterdam o le troppe occasioni sprecate dalla batteria degli attaccanti tra andata e ritorno playoff), non si può comunque negare che uno schiaffo pesante alla partita di martedì sera e ai sogni dei tifosi milanisti sia stato dato da Theo Hernandez, che con un fallo evitabilissimo e un tentativo di simulazione ha rimediato due gialli e conseguente espulsione, lasciando in 10 una squadra che, dall’avere il totale controllo dell’incontro, ha iniziato a subire gli avversari fino al pareggio, senza riuscire a riprendersi.

Circolo vizioso

L’episodio dell’espulsione è solo un granello nell’enorme sacco di sabbia che è la stagione di Theo Hernandez. Nonostante se si guarda all’apporto offensivo, sia il miglior terzino della Serie A insieme a Denzel Dumfries, non si può non tenere conto degli atteggiamenti negativi del difensore rossonero: ciondolante, dedito alla simulazione e alla rissa, spesso nervoso e indisponente (come nel famoso episodio del cooling break).

Fine dei giochi?

In molti si chiedono se il ragazzo abbia raggiunto il suo massimo potenziale tra il 2020 e il 2022, quando è oggettivamente stato tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Dalla finale mondiale persa con la Francia nel dicembre del 2022, il numero 19 ha intrapreso la strada della discontinuità, non sembrando più quel calciatore appassionato e formidabile visto negli anni precedenti, che molti hanno paragonato a fuoriclasse come Gareth Bale e a campioni come Paolo Maldini e Roberto Carlos.

In tempi non sospetti, del cambiamento di Theo avevano parlato anche il suo commissario tecnico in nazionale e l’ex allenatore del Milan, Stefano Pioli, descrivendo un giovane triste e poco brillante. Dopo ormai più di due anni dalla finale mondiale, l’asticella della qualità del terzino francese, pur avendo avuto qualche picco (come il record di gol da difensore in Serie A) non è più tornata stabilmente sulla dicitura “fuoriclasse”, tanto che molti iniziano a chiedersi se sia iniziata la parabola discendente del calciatore.

Il destino sembra segnato

Nel calcio le cose cambiano velocemente e noi tutti ci auguriamo di parlare, tra qualche settimana, di un Theo ritrovato; tuttavia, un futuro del genere appare remotamente lontano. Hernandez ha perso la fascia da capitano, ha un contratto in scadenza tra poco più di un anno e ad oggi non trapelano notizie confortanti. Come normale e giusto che sia, manca soddisfazione per le sue prestazioni e durante il mercato di gennaio più voci hanno riportato di una clamorosa offerta arrivata dal Como per portarlo via da Milano.

Ora, Theo Hernandez rimane un ottimo calciatore e l’augurio è che possa ancora dire la sua in una big. La sensazione, però, è che questa big possa non essere il Milan, con cui sembra che il rapporto sia arrivato agli sgoccioli. Solo il tempo ci dirà come andranno le cose, ma al momento sembrerebbe giusto un divorzio consensuale. Questo metterebbe fine ad un rapporto che appare logorato e che, come in molte relazioni di coppia, sembra stia passando dall’essere un grande amore ad una relazione totalmente tossica.

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Informazioni sull'autore: Anna Farina

Quando avevo 3 anni, mio padre mi regalò un pallone da calcio con sopra la stampa di Diego Armando Maradona; io risposi che mi piaceva, ma che tifavo per il Milan, come la mia mamma. Mi sono innamorata definitivamente a marzo 2007, con il gol di Ricky Kaká contro il Celtic. Da quel momento non ho saltato una singola partita e oggi mi impegno per raccontare la storia e il cammino della squadra più bella del mondo.