A 10 giornate dalla fine ed una coppa Italia ancora in ballo il Milan deve iniziare a programmare la prossima stagione per scongiurare un’altra annata come quella in questione caratterizzata da molti alti e bassi(più bassi che alti).
La prima cosa sarà quella di selezionare un direttore sportivo(impensabile pianificare una stagione senza una figura di questo tipo) con una certa esperienza, con una certa conoscenza del campionato italiano, con un curriculum molto importante.
Diversi sono i profili sul tavolo, tra i più caldi: Igli Tare, Fabio Paratici e Tony D’Amico.
Ad avere l’ultima parola sarà l’attuale dt rossonero Giorgio Furlani che settimana scorsa ha ottenuto dal patron Gerry Cardinale i massimi poteri decisionali sulla parte tecnico-sportiva.
Igli Tare: ds di nazionalità albanese in forza alla Lazio per circa 15 anni, grande conoscenza del calcio italiano, molto bravo a lavorare con un budget ridotto e molto in grado di cogliere le occasioni di mercato; tra i colpi più importanti Luis Alberto, Milinkovic Savic e Ciro Immobile.
Fabio Paratici: ds di nazionalità italiana ex Juve e Tottenham dotato di una grande conoscenza del campionato italiano e una grande esperienza a livello europeo: tra i colpi maggiormente significativi Cristiano Ronaldo, Joao Cancelo e Matthijs De Ligt.
L’obiettivo numero uno di Giorgio Furlani sembrerebbe essere l’ex ds di Juventus e Tottenham Fabio Paratici, più defilati Tare e D’Amico.
Una volta scelta la figura del direttore sportivo, lo step numero due sarà quello di selezionare un nuovo mister infatti a stagione terminata al 99% le strade tra il club di Via Aldo Rossi e Sergio Conceiçao si separeranno.
L’idea del Milan sarebbe quella di ripartire da un tecnico di nazionalità italiana, capace di gestire le pressioni e con un palmares piuttosto rilevante.
Non ci si può permettere una stagione come quella attuale e per questo la scelta del nuovo direttore sportivo e del nuovo tecnico sarà uno snodo cruciale.
Diversi sono i nomi sul piatto, in particolare: Antonio Conte, Massimiliano Allegri, Vincenzo Italiano, Cesc Fabregas.
Antonio Conte, tecnico in forza ai partenopei, porterebbe mentalità vincente, senso di appartenenza, orgoglio, capace di far tirar fuori il 101% a tutti, cultura del lavoro e del sacrificio.
Massimiliano Allegri, fermo dopo la seconda esperienza in bianconero in attesa della chiamata di un club prestigioso, tornerebbe di corsa in quel di Milanello, come il salentino anche il livornese porterebbe mentalità vincente ed esperienza da vendere. allenatore non conosciuto per la sua eccelsa qualità di gioco ma per i risultati portati a casa, grande attenzione a non prender gol( con l’ex Juve e Cagliari in panchina i rossoneri sistemerebbero notevolmente la fase difensiva che durante tutto l’arco della stagione si è dimostrato il tallone d’Achille), allenatore pragmatico e molto attento ai dettagli.
Vincenzo Italiano, in forza al Bologna, allenatore che con il passare degli anni ha avuto una netta evoluzione sia dal punto di vista tattico sia dal punto di vista del gioco con idee nuove, interessanti e propositive, capace di creare gruppo e feeling con i ragazzi.
Cesc Fabregas, tecnico catalano in forza al Como, allievo di Pep Guardiola con la filosofia spagnola nel sangue.
Allenatore alla primissima esperienza in Serie A ma nonostante ciò già sta facendo vedere di che pasta è fatto, grande valorizzazione dei ragazzi, ottima qualità nel palleggio e in uscita, uscire dalla propria area di rigore sempre palla a terra, capacità di giocare a viso aperto con chiunque(big comprese).