TRA RAPID E CITY: COSA DICE IL PRIMO MILAN DI FONSECA?

È iniziata nel migliore dei modi la tournée nordamericana del Milan, con la squadra rossonera che stanotte ha battuto il Manchester City per 3 a 2. È vero, il calcio d’estate lascia il tempo che trova, ma fa sicuramente sempre piacere battere una grande squadra.

Sia durante la prima amichevole con il Rapid Vienna, che questa notte con la squadra di Guardiola, si sono intraviste le prime idee di calcio di Paulo Fonseca, anche se ieri, complice l’aggiuntiva settimana di allenamenti e il fatto che City e Milan siano allo stesso punto della preparazione (mentre il Rapid era pronto ad iniziare la stagione dopo pochi giorni) si è potuto osservare il tutto in modo migliore.

Partiamo dagli aspetti positivi.

Quanto detto durante la conferenza di presentazione da parte del mister, sembra essere confermato; la squadra, infatti, è molto più compatta rispetto alla disposizione della scorsa stagione,  non si spacca in due e soprattutto basa il proprio gioco sul possesso palla (come faceva anche con Pioli), cercando tuttavia di non renderlo un possesso sterile ed orizzontale, bensì veloce e asfissiante; ne consegue un gioco molto gradevole e divertente, che ovviamente occorre migliorare con l’inserimento dei titolari e rodare in ottica delle partite ufficiali, che saranno sicuramente più rognose.

Vi sono poi alcuni singoli, su tutti Saelemaekers e Chukwueze, che sembrano star convincendo l’allenatore portoghese a concedergli più di un’opportunità, con il belga che in particolare, nelle prime due partite è risultato il migliore. In fine, spazio ai giovani, con un Liberali che sta entrando nelle dinamiche dei grandi e un Francesco Camarda che, seppur assente nelle prime due uscite, è atteso negli USA per essere testato e visionato da vicino.

In conclusione, occorre parlare dei punti negativi, che tuttavia, attualmente, non ci sentiamo di imputare all’allenatore.

Il primo riguarda la difesa, dove alcuni meccanismi degli scorsi anni saranno duri a morire; le marcature perse, gli spazi lasciati liberi, sono ancora troppi ed occorrerà focalizzarsi sulla loro soluzione partendo dalle basi e dagli errori dei singoli (si vedano quelli di Tomori, tra i peggiori ieri, forse anche a causa dei carichi di lavoro).

C’è inoltre il problema del centrocampo; in questo caso il problema non è tattico, ma legato ai nomi. L’assetto è abbastanza chiaro, con Fonseca che utilizza un centrocampista più tecnico ed uno più fisico, ed è proprio questo che manca, tanto è vero che nella partita di ieri, Alessandro Florenzi è stato schierato come mediano.

A questo dovrà porre rimedio, il prima possibile, la società, considerando che nonostante si predichino calma e sangue freddo, tra ormai pochi giorni si inizierà a fare sul serio e non ci si potrà permettere di perdere punti a causa di un mercato fallito o giocatori fuori condizione perché arrivati in ritardo.

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Informazioni sull'autore: Anna Farina

Quando avevo 3 anni, mio padre mi regalò un pallone da calcio con sopra la stampa di Diego Armando Maradona; io risposi che mi piaceva, ma che tifavo per il Milan, come la mia mamma. Mi sono innamorata definitivamente a marzo 2007, con il gol di Ricky Kaká contro il Celtic. Da quel momento non ho saltato una singola partita e oggi mi impegno per raccontare la storia e il cammino della squadra più bella del mondo.