Cosa significa per te essere una tifosa del Milan?

È molto difficile da spiegare, è una passione che ti nasce dentro e che ti porta a condividere gioie e dolori, che ti accompagnano ad ogni partita. Significa tifare la squadra ed i colori più belli del mondo, quei colori che mi hanno fatta innamorare sin da piccola.

Qual è il ricordo più bello ed emozionante che hai a San Siro?

Inter-Milan, da 2-0 a 2-2, avevo 13 anni. Ricordo ancora i tifosi interisti festeggiare sopra di due gol ormai a 10 minuti dalla fine, fino a quella zampata finale di Zapata. Un ricordo indelebile, non è stata una vittoria, ma recuperare nel giro di qualche minuto due gol contro la nostra maggior rivale di sempre, è stata una goduria assoluta.

Con chi vai di solito allo stadio? Hai “tradizioni pre-partita” del Milan a San Siro?

Principalmente il mio ragazzo. Canto cori continuamente già di prima mattina, mi piace vivere il pre-partita cantando a squarciagola, specialmente in partite particolarmente importanti.

Qual è il tuo coro preferito della Curva Sud?

Mi sono tatuata sulla clavicola “Unico amore sei”. Penso di aver già risposto così a questa domanda. È il mio coro preferito in assoluto, mi vengono i brividi tutte le volte che lo ascolto.

Se dovessi raccontare a un bambino cosa significa essere milanisti, cosa gli racconteresti?

Gli direi che essere milanisti non vuol dire essere dei semplici fanatici che gridano il nome della propria squadra esultando all’impazzata ad ogni gol, tutti ne sono capaci. Essere milanisti è un onore, è avere quel senso di appartenenza incondizionato, significa essere unici, invidiabili e inarrivabili.

Cosa rappresenta per te San Siro? Come ti senti ogni volta che entri?

È lo stadio più bello del mondo, specialmente quando colorato di rosso e nero. San Siro per me è ormai una seconda casa, vivo la maggior parte delle partite in Curva Sud: inutile spiegare come in mezzo a tutta quella gente si vada a creare veramente una famiglia. Ad ogni esultanza, ad ogni coro, ad ogni fischio, ad ogni sfottò, ad ogni pianto che sia di felicità o di tristezza… c’è una grandissima passione che unisce tutti noi, creando un blocco unico ed una famiglia semplicemente meravigliosa. Quando sono lì mi sento super carica, emozionata e con una voglia matta di vincere la partita.

Quale e quando è stata la tua prima partita a San Siro?

Per la mia prima partita allo stadio, mi fecero una sorpresa mio fratello e mia sorella, fingendo di dovermi portare al cinema. Avevo 6 anni, ero piccola, ma con una passione per il calcio e per il Milan fortissima. Si giocava MILAN-SAMPDORIA e vincemmo 3-0, con gol di Pato, mio idolo di allora. Me lo ricordo come se fosse ieri, è un ricordo bellissimo!

Se potessi rivivere una partita storica allo stadio quale sarebbe?

Per la mia giovane età mi sarebbe piaciuto sicuramente rivivere la finale di Champions del 2007: se si fosse giocata anche in capo al mondo, ci sarei andata comunque. Dopo aver perso due anni prima sempre una finale europea contro la stessa rivale, quel senso di rivincita mi avrebbe incitata ancor di più ad andare a vederla dal vivo.. “PERCHÉ DOPO ISTANBUL, C’È SEMPRE ATENE”

Cosa ti rende orgogliosa dell’essere milanista?

La bacheca, i trofei, la storia che ci rappresenta, il gran calcio mostrato in Italia e in Europa per anni. Anche se non ho avuto modo di viverlo in prima persona, il Milan di Sacchi penso abbia regalato emozioni incredibili a qualsiasi persona che ama il vero calcio. Abbiamo regalato calcio al mondo intero ed io non posso essere che orgogliosa di questa cosa.

Qual è la cosa più pazza che hai fatto per amore del Milan?

Me lo sono tatuata. Si dice che il primo tatuaggio dev’essere speciale: ecco, io ho dedicato il mio primissimo, e per ora unico tattoo della mia vita, alla mia squadra del cuore.

Immagina di essere l’allenatore del Milan prima di una partita. Cosa diresti ai tuoi giocatori per vincere la partita?

Direi di metterci l’anima, di non sottovalutare nessun tipo di avversario ma allo stesso modo di non aver nemmeno timore di nessuno. “Testa bassa, pedalare e vincere!”

Sappiamo tutti che essere milanisti è una scelta di cuore. Come spieghi a qualcuno che non ama il calcio cosa significa per te il Milan?

Il Milan per me è tutto, è la mia valvola di sfogo, il mio rifugio, il mio porto sicuro. Per molti il calcio è definito solo un gioco, per me non lo è. In quei 90 minuti a settimana io stacco completamente dalla mia routine quotidiana, fatta magari da momenti non totalmente positivi, e il Milan riesce a non farmi pensare, a farmi divertire, a farmi venire la pelle d’oca: riesce a rendermi la settimana un po’ meno pesante, facendomi innamorare sempre di più di questi bellissimi colori.

Chi è il tuo giocatore preferito? Perché?

Attualmente Christian Pulisic, un calciatore totale, completo e fondamentale fin dal primo giorno dopo il suo acquisto! Il mio pupillo.

Se potessi parlare con un giocatore del Milan, chi sceglieresti? Con chi invece passeresti una giornata a Milanello?

Camarda, sembrerebbe troppo scontato parlare con qualcuno di già affermato. Mi piacerebbe chiedere a questo ragazzo super giovane le sensazioni e le emozioni che prova a giocare nella sua squadra del cuore alla sua età. Il sogno di qualsiasi bambino amante del calcio. Invece con Theo mi piacerebbe poterci scambiare due chiacchiere e magari anche qualche palleggio!

Se un tuo amico tifa un’altra squadra, cosa gli diresti per convincerlo a tifare Milan?

Chi non nasce con la passione verso questi colori, non può minimamente immaginare e comprendere cosa si prova nel tifare una squadra piena di una storia gloriosa, ricca di trofei e gioie. Penso che a livello di tifoseria siamo una delle più belle in Italia, gli farei sperimentare per una sera l’atmosfera di San Siro e l’amore che ciascuno di noi trasmette prima di ogni partita alla squadra, penso basti quello.

Come ti senti quando vince il Milan? 

Serena, spensierata e felice.

Se fossi un calciatore del Milan, in che ruolo vorresti giocare?

Ho giocato a calcio quando ero piccola, ho sempre avuto quella voglia matta di fare gol. Giocherei quindi senza dubbio come attaccante.

Come esulti quando il Milan segna? Abbracci qualcuno?

Perdo letteralmente la voce e subito dopo abbraccio chi sta guardando la partita con me. L’atmosfera che si crea dopo un gol, penso sia un’emozione davvero difficile da spiegare e condividere con qualcuno a cui non importa di questo sport.

Se dovessi descrivere con una parola…

Atmosfera di San Siro: SPETTACOLARE

La tua emozione per un gol del Milan: GIOIA

Tifo rossonero: INIMITABILE

Che voto dai a…

Stagione del Milan: 5 attualmente.

Tuo essere milanista: Infinito, non c’è un numero che possa identificare il mio essere milanista sfegatata.

Se tornassi bambina e dovessi scegliere tra un bel voto a scuola o una vittoria del Milan contro l’Inter, cosa sceglieresti?

Il voto a scuola si recupera nella verifica o nell’interrogazione successiva. Quindi… io mi tengo stretta una bella vittoria del derby onestamente!

Voce del tifoso: MARTINA, 21 anni
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Informazioni sull'autore: Alessandra Giussani

Sono Alessandra Giussani, classe 1999 e con un unico amore che è il calcio. Figlia di genitori che si son conosciuti allo Stadio durante una partita di Coppa Campioni a San Siro, non potevo non crescere con il sangue rossonero, frequentando sin da piccola l'ambiente stadio. Scrivo con entusiasmo, condividendo con il resto delle persone quella che è la mia più grande passione.