STADIO E UNDER 23 PER MASCHERARE UN MERCATO ASSENTE
Dopo una stagione terminata nel peggiore dei modi, con zero trofei, e anzi tempo, con la squadra che ha rinunciato all’ultimo obiettivo (l’Europa League) ad aprile, addetti ai lavori e tifosi si sarebbero aspettati una programmazione serrata e pregna di investimenti mirati giĂ partendo da giugno, al fine di consegnare al nuovo allenatore la squadra quasi al completo, per il primo giorno di raduno.Â
Nelle interviste e negli interventi della scorsa stagione, dai piani alti del Milan si alzava un coro comune: bisogna rinforzare la squadra titolare con pochi ma importanti innesti e trattenere i fuoriclasse della rosa attuale.
Un’ottima prospettiva, se non fosse che a luglio inoltrato, la casella degli acquisti sul taccuino rossonero sia affiancata dal numero zero, allo stesso modo di quella relativa ai rinnovi.
Gli unici volti nuovi a Milanello, ad oggi, sono quelli dei rientranti dai prestiti, con i calciatori in questione che pare non siano comunque parte dei piani di Paulo Fonseca. I nomi fatti dai giornali sono stati e sono tanti, tuttavia, con l’addio alla trattativa per Joshua Zirkzee, il più vicino sembra quello di Emerson Royal, terzino di riserva del Tottenham, non propriamente identificabile in uno dei fuoriclasse auspicati dai tifosi. Sullo sfondo vi sono poi i nomi di Fofana, Wieffer e Rabiot, centrocampisti non smentiti, ma nemmeno concretamente trattati.
La problematica principale, con decine di nomi che si susseguono e trattative portate avanti in modo estenuante fino al loro fallimento, sembra una: seguendo giornalmente quelle che sono le voci e gli interventi dei maggiori esperti del mondo milanista (Longo, Vitiello, Romano, Cristao), è evidente che mai fino ad ora, ci siano state strategie in cui il Milan sia stato padrone del proprio destino; agli occhi di chi segue le dinamiche di mercato di Casa Milan, la società non appare come forte delle proprie
idee e convinzioni, in grado di portare avanti una trattativa con un uomo mercato principale, senza che la controparte (giocatori o procuratori) abbia il coltello dalla parte del manico; le commissioni per Zirkzee (di cui si conosceva l’entità da settimane), ma anche l’ultima idea Morata, con il calciatore che deve decidere se lasciare la Spagna o meno con i suoi tempi e modi, ne sono un esempio.
Da qui uno spunto: l’idea di un team di mercato multicefalo potrebbe dimostrarsi nel tempo visionaria, ma ad oggi, ciò che traspare è solo tanta inesperienza, contraddistinta dalla totale assenza di pragmatismo.A questo proposito, la mancanza di un vero DS (carica rivestita sulla carta da Antonio D’Ottavio) assume un peso specifico importante.Â
Certo, ai dirigenti rossoneri va dato atto di star rinforzando il club con progetti come quello della seconda squadra o quello importantissimo dello stadio di proprietĂ , ma per ottenere i frutti di tali iniziative occorreranno anni ed anni, tempi estremamente lunghi durante i quali non si potrĂ fare affidamento alle belle speranze e alle parole dette in conferenze show.
 Il Milan deve battere un colpo, dimostrando coerenza con le parole fino ad ora dette, ma poco seguite da fatti concreti.