UNA COLLABORAZIONE VIRALE.
Il calcio è un posto che punta all’eleganza, sempre più fashion brand decidono di unire le forze con i club, sempre più calciatori hanno sviluppato una sensibilità tale da diventare icone di stile, sempre più tifosi intercettano questo nuovo scenario e diffondono un nuovo modo di interpretare la propria passione.
Tra i due marchi, nasce così una inaspettata partnership che promette di riscrivere l’estetica del calcio, conducendola verso territori inesplorati e portando a un nuovo livello il legame tra il campo e la moda.
Off-White però non si limiterà a fornire le divise formali della prima squadra maschile e femminile.
Oltre i classici canoni di fashion partner, il ruolo di Off-White sarà quello di Style and Culture Curator ufficiale del club rossonero, una collaborazione che parte dalla moda e arriva ad altro: a ispirare i cambiamenti nel mondo, cercando, mediante le enormi potenzialità delle due realtà coinvolte, di generare un impatto positivo a livello sociale.
È un aspetto interessante e coinvolgente, una base su cui costruire un messaggio: il claim che introduce il video ufficiale della collaborazione, infatti, è un’estensione del pensiero del fondatore di Off-White, Virgil Abloh, già direttore creativo di Louis Vuitton, scomparso prematuramente due anni fa. Supportare l’uguaglianza sociale, la diversità, l’inclusività, valori che si ritrovano anche nella filosofia milanista, come ben illustra il manifesto del club RespAct.
Una mission che trova espressione nella libera espressione e a diffondere i valori positivi che possano determinare il cambiamento.
Nella condivisione dello stesso modo di pensare tra il Milan e Off-White rientra ovviamente un discorso di stile: se le più grandi squadre del continente hanno già accordi con alcuni dei più importanti fashion brand, come Inter/Moncler, Roma/Fendi, Psg/Dior o Real Madrid/Zegna, il Milan adesso rientra in questa élite di club “alla moda”, oltretutto associandosi a un brand con cui condivide le radici cittadine: Off-White è nata infatti nel 2013 a Milano, in un periodo in cui la città ha conosciuto una rifioritura dal punto di vista creativo. Entrambi, poi, condividono un’anima americana, con il club rossonero negli scorsi mesi passato dal fondo Elliott a quello di RedBird.
Abloh è diventato in poco tempo un ispiratore a livello globale, riuscendo con il suo brand a esprimere una visione che ha avuto il potere di ribaltare la concezione della moda degli ultimi anni, in particolare quella maschile.
Nella capacità visionaria del designer di avvicinare mondi diversi, cancellare limiti e confini, rendere più fluido il dialogo tra alta moda e streetwear, anche il calcio ha giocato un ruolo importante, motivo per cui l’ingresso di Off-White al fianco di un club ha perfettamente senso.
In virtù di tutto questo, dalla collaborazione tra il Milan e Off-White è lecito aspettarsi qualcosa di audace, di mai visto. Qualcosa che una volta di più possa riscrivere il legame tra il calcio e la moda, abbattendo ogni genere di confine, proprio come nella lezione di Abloh.
La parola chiave, infatti, è innovazione, sottolineando come nel presente e nel futuro delle squadre di calcio debba esserci questa capacità di mescolare tanti ambiti e tanti interessi, che partano dal campo e arrivino alla moda, al lifestyle, alla cultura, alla musica, agli esports in modo per diventare un contenitore di intrattenimento, imponendosi appunto come “brand” e coinvolgendo target sempre più eterogenei.