Cosa significa per te essere un tifoso milanista?

Essere milanista per me è senso di appartenenza, non solo alla squadra ma alla mia famiglia che tifa Milan da sempre. Essere milanista per me non è sentirsi superiore agli altri e nemmeno sentirsi inferiori, ma è rispetto e voglia di rivalsa.

Qual è stato il momento in cui hai capito che essere milanista non è solo una passione, ma una parte di chi sei?

Il giorno che l’ho capito è stato il 25 maggio 2005, Milan-Liverpool, finale di Champions League. Penso di non aver mai pianto tanto in vita mia: il giorno dopo sono uscito con la divisa del Milan e mi sono sentito orgoglioso.

Qual è il tuo primo ricordo legato al Milan?

Il primo ricordo che ho è la Semifinale di Champions del 2003 contro l’Inter. L’esultanza di Abbiati a fine partita mi è rimasta impressa nel cuore.

C’è un episodio in particolare che ti ha fatto sentire ancora più legato al Milan?

La finale di Liverpool è stata un’epifania. Ero un bambino convinto che la sua squadra fosse imbattibile e invece fummo sconfitti malamente: mi fece capire il valore della vittoria e l’importanza della sconfitta

Se avessi l’opportunità di incontrare un ex giocatore che ha scritto la storia del Milan, chi sarebbe e cosa gli diresti?

Vorrei incontrare Shevchenko. Lo ringrazierei per il giocatore che è stato e l’esempio di persona che ha dato a tutti quanti con la sua umiltà, correttezza e determinazione.

Qual è la partita più emozionante che hai visto da tifoso, al di là del risultato?

La partita più emozionante che ho visto da tifoso è stata Milan-Manchester United 3-2, andata di Semifinale di Champions. Bellissima partita e qualità infinita da entrambe le parti.

Come descriveresti l’atmosfera allo stadio quando c’è una partita importante?

L’atmosfera adesso è diversa dal passato, ora molte volte percepisco anche dagli spalti un sentimento di rassegnazione. Prima era pura magia e desiderio di veder giocare il Milan, a prescindere da tutto.

Qual è il tuo sogno per il futuro del Milan? Dove vorresti vedere la squadra nei prossimi 5 anni?

Vorrei vedere un Milan che giochi per vincere, che non vinca per forza, ma che abbia quel senso di rivalsa che manca in questo periodo. Nei prossimi 5 anni vorrei vedere un Milan che trasudi senso di appartenenza, sia in campo che sugli spalti.

Essere milanisti vuol dire vivere emozioni contrastanti, come momenti di grande euforia seguiti da difficoltà. Come le vivi?

Le emozioni contrastanti come euforia e delusione le vivo come parte del gioco. La mia famiglia mi ha spiegato cosa fosse il Milan prima di Berlusconi e la sua grandezza: la sconfitta in campo è parte del gioco ma non deve intaccare l’amore per la propria squadra.

Quale partita del Milan ti ha insegnato una lezione importante, anche al di là del calcio?

Una partita che mi ha insegnato tanto, oltre la sconfitta di Istanbul, è stata l’eliminazione contro il Deportivo La Coruña. Mi ha fatto capire il valore dell’umiltà di non dover mai sottovalutare l’avversario. Mi vengono in mente episodi poco felici, ma fortunatamente ho vissuto un’infanzia di enormi successi e quindi la sconfitta mi è sembrata una cosa così assurda e strana che mi son rimaste dentro queste partite.

Immagina di essere l’allenatore del Milan prima di una partita. Cosa diresti ai tuoi giocatori per vincere la partita?

Se fossi l’allenatore del Milan cercherei di instillare il senso di appartenenza ai nostri colori, che è a prescindere dal risultato sportivo. Dare sempre il massimo e non aver paura di essere noi, MAI.

Come ti senti quando vince il Milan? E quando perde?

Quando vince il Milan sono orgoglioso, chiaramente. Quando perde mi sento come una mamma quando il proprio figlio non riesce in qualcosa: ci soffro, ma sarei sempre dalla sua parte e lo spronerei a dare sempre il massimo.

Se dovessi descrivere con una parola…

Atmosfera di San Siro: PESANTE

Stadio San Siro: IMPONENTE

La tua emozione per un gol del Milan: ORGOGLIO

Tifo rossonero: PASSIONALE

Che voto dai a…

Stagione del Milan: 4 (per ora).

Tuo essere milanista: 7

Se dovessi scegliere tra vincere la Champions League ma consegnare come lo scudetto all’Inter come lo scorso anno e perdere la finale di Champions ma vincere lo scudetto in faccia all’Inter in un derby, cosa sceglieresti?

Sceglierei la vittoria in finale di Champions, tutta la vita. Io sono prima di tutto un tifoso del Milan, se il Milan vince per me è il massimo. Poi se l’Inter dovesse perdere… perché no?

Voce del tifoso: DAVIDE, 30 anni
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Informazioni sull'autore: Alessandra Giussani

Sono Alessandra Giussani, classe 1999 e con un unico amore che è il calcio. Figlia di genitori che si son conosciuti allo Stadio durante una partita di Coppa Campioni a San Siro, non potevo non crescere con il sangue rossonero, frequentando sin da piccola l'ambiente stadio. Scrivo con entusiasmo, condividendo con il resto delle persone quella che è la mia più grande passione.