Bruno Pizzul, l’ultimo saluto ad una voce del calcio italiano

Nella giornata di oggi si è spenta una voce storica del giornalismo sportivo italiano, Bruno Pizzul. Nato a Udine l’8 marzo del 1938, avrebbe compiuto 87 anni tra pochi giorni. Il mondo del calcio e del giornalismo ricordano allora un professionista che ha raccontato per 16 anni le partite degli Azzurri e che ha narrato numerosi match, tra successi eccezionali ed eventi storici.

La sua carriera

Da ragazzo, Bruno Pizzul non avrebbe mai immaginato di diventare uno dei telecronisti più apprezzati e importanti del giornalismo sportivo italiano. Bruno, infatti, si era laureato in giurisprudenza e aveva iniziato la sua carriera nell’insegnamento scolastico. È stato il destino a portarlo nel mondo del giornalismo: un concorso da programmista organizzato dalla Rai di Trieste, durante il quale è stato notato dal grande Paolo Valenti. Da quel momento in poi Bruno ha iniziato un percorso professionale del tutto nuovo e inaspettato, ma che lo ha portato ad ottenere grandi soddisfazioni.

Il suo primo commento è stato in occasione dello spareggio di Coppa Italia tra Juventus e Bologna nel 1970; mentre la prima finale di una competizione internazionale è stata Germania Ovest-URSS nel 1972. A partire dalla Coppa del Mondo del 1986, inoltre, Bruno è diventato la voce delle partite della Nazionale, di cui ha commentato 5 Campionati del Mondo e 4 Campionati Europei fino al 2002.

Successi, sconfitte e match cruciali, narrati sempre con uno stile inconfondibile, semplice e pulito. Bruno, infatti, raccontava gli avvenimenti in modo chiaro, senza troppi artifizi e considerazioni personali. È con lo stesso garbo che è stato la voce di quella che lui stesso ha definito “la telecronaca che non avrebbe mai voluto fare”: quella della tragedia allo stadio Heysel nel 1985 in occasione della finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool e Juventus, prima della quale morirono 39 persone.

Bruno Pizzul e il Milan

La voce di Bruno Pizzul è stata parte integrante di notti indimenticabili per i tifosi del Milan. Bruno, infatti, ha narrato la vittoria rossonera in ben 3 edizioni della Coppa dei Campioni e in altri successi internazionali. Il primo è stato anche il suo primo annuncio in carriera di una vittoria di un club italiano in una competizione europea: la Coppa delle Coppe 1973 disputata tra Milan e Leeds United. Il suo timbro è stato poi la colonna sonora di tutto il percorso della Coppa dei Campioni 1988/89, tra la sfida ai calci di rigore con la Stella Rossa e il trionfo per 5-0 contro il Real Madrid, fino ad arrivare alla conquista del tetto d’Europa da parte del Diavolo. Le doppiette di Gullit e di Van Basten hanno regalato una vittoria storica ai milanisti, che sognavano quel successo da ben 20 anni. Una gioia che i rossoneri hanno provato anche la stagione successiva, riconfermandosi campioni d’Europa in una finale giocata a Vienna contro il Benfica, sempre commentata da Bruno Pizzul.

Come dimenticare poi la sua ultima telecronaca di un successo rossonero nella Coppa dei Campioni in quella che è stata eletta dai tifosi stessi come la Partita del Secolo. È stato proprio Bruno, infatti, a raccontare il trionfo ad Atene contro il Barcellona, battuto con uno schiacciante 4-0. Doppietta di Massaro, prodezza di Savićević e infine gol di Desailly, che hanno regalato la Coppa dalle grandi orecchie al Milan in seguito ad un match in cui “è stato davvero tutto molto bello”.

L’ultimo saluto

L’impronta di Bruno Pizzul rimarrà allora indelebile nella storia del giornalismo sportivo italiano e la sua voce risuonerà per sempre nella mente di tutti quei tifosi che si sono emozionati e che hanno gioito con le sue telecronache. Oggi non ci resta che ricordare e salutare Bruno, porgendo le più sentite condoglianze alla sua famiglia.

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Informazioni sull'autore: Micaela Cremona

Mi chiamo Micaela Cremona. Per me il Milan è una questione di sangue, di famiglia, una passione che prosegue da 3 generazioni. Laureata in Scienze della Mediazione Interlinguistica e Interculturale all'Università degli Studi dell'Insubria, cerco di utilizzare la mia passione per la scrittura per trasmettere l’amore verso questi colori tra curiosità, approfondimenti e tuffi nel passato.