“Succede solo a chi ci crede” potrebbe non bastare
La stagione del Milan non è finita, è vero; mancano infatti tredici partite di Serie A e almeno due di Coppa Italia (contro l’Inter). Il problema principale è che servirebbe vincerle tutte e perderne una o vincerle tutte e pareggiarne qualcuna, sperando che le squadre davanti inciampino più di una volta, per pensare di qualificarsi alla prossima Champions League. È chiaro che un percorso del genere, con una rosa che manca totalmente di continuità, appare difficilissimo, se non impossibile da realizzare.
Ripartire da zero
Un futuro prossimo senza Champions League imporrebbe al Milan di porre definitivamente fine all’idea di un ciclo che sembrava dovesse iniziare nel 2022 con la vittoria dello Scudetto. Come giusto che sia, oltre i cambi in dirigenza che dovrebbero evidentemente essere messi in conto, visto che il fallimento di una stagione non può mai essere addossato solo al gruppo squadra, è chiaro che più di un calciatore potrebbe lasciare Milanello a fine stagione. Questo vale sia per chi cercherebbe di rilanciarsi dopo più stagioni in calando (su tutti Theo e Maignan), sia per chi giustamente vorrebbe continuare a giocare nella competizione più importante dell’Europa calcistica (Pulisic, Reijnders).
Suggestione Sandro
Oltre gli eventuali addii, senza Champion League sarebbe difficile anche aggiungere innesti di livello alla rosa, considerando che non tutti i calciatori accettano di giocare, per una stagione intera, una sola partita a settimana o trasferte decisamente esotiche imposte dalle competizioni europee inferiori. La squadra rossonera dovrebbe ripartire, allora, da uno zoccolo duro di calciatori fermamente convinti di poter riportare il Milan dove merita di stare, nei primi posti in Italia e in Europa. Per guidare una missione tanto complicata, il nome che corre subito alla mente è uno solo: Sandro Tonali.
Rimediare a quell’errore fatale
Venduto nel 2023, per non essere mai sostituito tatticamente (al suo posto sono arrivati Reijnders, Loftus-Cheek e Musah), Sandro era, per tutti, il giocatore che avrebbe portato per anni la fascia da capitano del Milan, indipendentemente dalle competizioni giocate e dalle posizioni raggiunte in campionato; Tonali è uno di quei ragazzi che con il Milan sarebbe sceso all’inferno, cercando di trascinarlo nuovamente in paradiso. E allora, senza coppe o dovendo comunque rifondare un’intera squadra, perché non ripartire da lui? Qualcosa ci dice che non avrebbe problemi per riduzione dell’ingaggio e a non giocare da subito per vincere, soprattutto dopo l’esperienza della squalifica che lo ha portato a maturare ulteriormente come uomo, prima che come calciatore.
Certo, dopo averlo acquistato per 58 milioni, il Newcastle andrebbe convinto con una trattativa ben impostata e importante, ma se il Milan vuole davvero tornare, dovrà imparare anche a fare del mercato la propria arma vincente. Come detto poi dallo stesso Tonali durante un’intervista da poco resa pubblica: “In una trattativa non ci sono mai due sì o due no, squadra e giocatore spesso non sono d’accordo […] L’idea di tornare al Milan un giorno c’è, le poche partite in cui ho indossato la fascia da capitano me le ricordo tutte”.