IL MILAN DICE ADDIO A SAN SIRO, MA SERVE ANCHE DIRE ADDIO ALL’INTER

Questa mattina, presso Palazzo Marino, si è svolto un ulteriore importante incontro tra il sindaco Giuseppe Sala e i rappresentanti di Milan e Inter; nello specifico, per la squadra rossonera era presente l’amministratore delegato Giorgio Furlani. Al termine dell’incontro, le due società calcistiche hanno preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali, mentre il sindaco si è concesso ai microfoni dei numerosi giornalisti presenti. Sala ha ufficializzato come l’idea relativa a una ristrutturazione di San Siro sia stata del tutto accantonata, considerati i costi ritenuti esageratamente elevati; se questa era una decisione su cui si sarebbe potuto scommettere, hanno colpito le parole di Sala riguardo una proposta fatta alle due squadre, sul costruire un nuovo stadio (sempre in zona San Siro) da condividere come fatto per la Scala del calcio.

Fermo restando che la costruzione di un nuovo impianto in quella specifica area implicherebbe tutte le problematiche relative a vincoli e comitati contrari anche alla ristrutturazione del vecchio stadio, si è fatta comunque largo negli ultimi giorni, l’idea secondo cui Milan e Inter starebbero in ogni caso pensando ad una costruzione in collaborazione, nell’area di San Francesco (nel comune di San Donato Milanese), che al momento è nettamente avanti rispetto a Rozzano. Bisogna ricordare che Red Bird ha già investito diverse decine di milioni per l’acquisto dei terreni della Cascina San Francesco ed ha raggiunto da tempo un accordo con lo stesso comune di San Donato, con addirittura la formazione del Comitato per l’Accordo di programma che è stato annunciato il 15 luglio; nei prossimi giorni, inoltre, inizierà la bonifica dell’area, con la prima pietra che dovrebbe essere posata nel 2025.

Il fondo Red Bird si è da sempre esposto in maniera netta per la costruzione di un impianto di proprietà che aumentasse il valore dell’A.C. Milan, permettendo, di conseguenza, maggiori investimenti. Come in un circolo vizioso, la mancanza di investimenti massicci (magari su un singolo calciatore) è sempre stata giustificata, poi, parlando di come fosse necessario un aumento di fatturato, che sarebbe arrivato con la costruzione del nuovo stadio, ritenuto da sempre essenziale per competere con le grandi del calcio europeo. È proprio per tali motivi che ora, un’ulteriore unione con l’Inter, che per di più non ha investito milioni su milioni (riservandoli, invece, a stipendi e gruppo squadra) sembrerebbe un errore clamoroso, volto ancora una volta a risparmiare (ci sarebbe divisione dei costi) e a non guardare al bene del Milan. I cugini nerazzurri sono, attualmente, su un altro pianeta, per gioco, gruppo e risultati raggiunti negli ultimi tempi. Consentirgli anche di immettersi nella questione stadio, a progetto già iniziato e finanziato, sarebbe un’ulteriore dimostrazione di come Red Bird sia eccellente nella gestione dei costi, capendo tuttavia ben poco del calcio italiano, della rivalità tra squadre e di questioni che vanno oltre i semplici incassi.

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Informazioni sull'autore: Anna Farina

Quando avevo 3 anni, mio padre mi regalò un pallone da calcio con sopra la stampa di Diego Armando Maradona; io risposi che mi piaceva, ma che tifavo per il Milan, come la mia mamma. Mi sono innamorata definitivamente a marzo 2007, con il gol di Ricky Kaká contro il Celtic. Da quel momento non ho saltato una singola partita e oggi mi impegno per raccontare la storia e il cammino della squadra più bella del mondo.