ARRIVA IL DIFENSORE CHE MANCA AL MILAN DA TRE ANNI
È dai tempi di Alessio Romagnoli che il Milan non ha in rosa un difensore mancino a completamento della batteria di centrali. Questa lacuna, probabilmente sottovalutata in passato, ha di fatto creato non pochi problemi al reparto arretrato rossonero, con Malick Thiaw che non ha ancora fatto il salto di qualità, Pierre Kalulu che, anche a causa degli infortuni e di un ruolo poco definito, non ha mantenuto il livello dell’anno dello Scudetto e Fikayo Tomori che da due stagioni, giocando come centrale di sinistra, alterna ormai ottime prestazioni a periodi di appannamento, soffrendo sia il gioco basato sulla costruzione dal basso, sia le marcature strette.
Per questo motivo, Strahinja Pavlović, 23 anni da poco compiuti, nazionale serbo (già 38 presenze, 4 goal e un assist in nazionale maggiore), mancino, può rappresentare un innesto importante per la squadra di Paulo Fonseca.
Bravo nell’uno contro uno e ottimo di testa anche in area avversaria, da non sottovalutare in impostazione e in velocità per la sua altezza (ben 194 cm), Strahinja non è ancora maturo al 100%, va educato al campionato italiano e disciplinato, ma le basi sono ottime, considerando le sue caratteristiche. È inoltre tatticamente utile, può infatti giocare oltre che sulla sinistra, anche a destra con piede invertito, in una difesa a tre e in alcune occasioni è stato impiegato finanche come terzino. Da tenere in considerazione, in ultimo, sono poi la grinta e la cattiveria calcistica con cui il ragazzo affronta le partite, aspetto troppo poco presente nei nostri attuali difensori (escludendo Theo Hernandez).
Dopo la consacrazione da titolare nel Salisburgo e un’ottima stagione terminata con un buon Europeo personale nonostante il mediocre risultato della Serbia, Pavlović arriva a Milano per 18 milioni più 2 di bonus (fonte Fabrizio Romano), pronto a prendersi, dopo un primo periodo di adattamento fisiologico in cui andrà aspettato, la difesa del Milan.